Anima mia sostienimi
e forse ti salverò,
tre sono le sventure
da cui tutto cominciò.
Una la recò il figlio
che nostra Madre concupì,
poi abbandonò il giaciglio
e quindi la maledì.
Quando arrivò il leone
la donna lo supplicò,
lui le trafisse il petto
e nessuno la vendicò;
la terza ferì il suo ventre
che ancora respirava:
avida del suo sangue
una lupa ringhiava.
All’alba colsi un giglio
dal pallido candore,
sbocciato tra le carni
straziate dal dolore.
Dopo di lui una rosa
che porto qui nel cuore,
per la promessa sposa
uccisa per amore.
Ora che tutto tace
e oriente si colora
ascolta la sua prece
librarsi nell’aurora.
Librarsi nell'aurora.
Anima mia proteggimi
e forse mi salverò,
tre sono le sventure
da cui tutto cominciò.