Estate

ESTATE (Testo e musica: Bonaveri)

E' un'estate spietata, senza vento:
la betulla ha smesso di danzare.
Lento ed ipnotico sale adesso il canto
altalenante delle cicale.
Il sole affligge le dure zolle
nella quiescenza del quasi pomeriggio.
China la testa, curvo nelle spalle
il pellegrino adesso inizia il viaggio.

Volteggia un falco ispezionando la pianura,
balza la lepre e sfida il corso del destino:
secondo i piani misteriosi di Natura
conoscerà molto presto il suo assassino.
Così anche il ragno, silenziosamente, aspetta
il triste epilogo connesso col volare.
Un passo dopo l'altro, senza fretta,
il pellegrino continua a camminare.

Un elegante calabrone giallo e nero
lavora sodo, nonostante il caldo afoso.
L'astuta volpe ha costruito il suo riparo
tra le radici d'un larice frondoso.
S'ode improvviso un lento gracidare
dalla penombra di un piccolo acquitrino.
La fronte alta, imperlata di sudore,
continua a camminare il pellegrino.

Quando al tramonto il cielo si colora
d'un rosso acceso che consola il cuore,
scende la notte e il pellegrino spera
di riposare il passo alcune ore.
All'alba, poi, riprenderà il cammino
senza sapere neppure dove andare:
è solo un'altra creatura del mattino,
tutto si compie per ricominciare.