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Anno 2023, scritto, registrato ed arrangiato da Bonaveri.

Tutto ciò in cui speri,
ciò per cui ti sei battuto
con le azioni ed i pensieri
non è tempo che hai sprecato.
Suggestioni che riemergono
da ricordi ormai sfocati
sono luoghi in cui si espandono
tutti i mondi immaginati.

E ciò in cui speravi,
ciò per cui ti batterai
sono mondi immaginati
che in un attimo perfetto incontrerai.

Ringrazio Alberto Bazzurro, che su MUSICA JAZZ di Maggio 2023 scrive:

Tornando alla Bologna di Dalla e a misure, per contro, extra-large (diciotto canzoni per oltre settanta minuti totali), eccoci a Bonaveri (che di nome fa Germano, ma i suoi dischi li firma solo col cognome), in realtà da qualche tempo andato a vivere decisamente fuoriporta, ai quasi mille metri di Monghidoro.

Il disco composto, cantato, suonato e prodotto interamente dal Bonaveri, s'intitola "Mondi Immaginati" (come il brano che lo chiude) ed è di una autenticità assoluta, a tratti quasi crudele, come del resto il Nostro ci ha abituati ad aspettarci da lui, qui però più sublimata del solito, per tono e per abito, spesso lievi entrambi (con qualche opportuna eccezione), in quell'incedere epico-favolistico (non a senso unico, peraltro) che l'artista bolognese ama adottare per far passare, come si sarà capito, concetti e messaggi tutt'altro che futili o generici.

Siamo quindi di fronte all'ulteriore capitolo di una saga che non accenna ad esaurirsi, per quanto il diretto interessato abbia teso nel tempo ad allontanarsi sempre più dichiaratamente da certi meccanismi perversi.

Guadagnandone in libertà espressiva (che peraltro non gli ha mai fatto difetto), come appunto questo suo nuovo lavoro, generoso e composito, ribadisce.

Alberto Bazzurro,

su MUSICA JAZZ di Maggio 2023