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Contrabbandiere di tempo, speranza, resistenza

logobl_sdi Luigi Maieron e Giorgio Maimone

Solitario, contrabbandiere di tempo, di speranze, di resistenza.Un album che bisognerebbe tenere a mente al momento di scegliere le nomination per le Targhe Tenco. Perché Bonaveri (e lo dicevamo già anni fa) quando scrive sa cosa sta scrivendo ed ha sempre cose interessanti da dire. Ascoltiamolo senza paraorecchie. Sono parole che fanno bene al cuore. Sono musiche che fanno respirare. Sono canzoni da portare con noi.

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Intervista su RAI NEWS 24

Allego qui l'intervista del 4 agosto 2010 andata in onda su Meridiana Estate, RAI News 24, condotta da Fausto Pellegrini. Presentati anche alcuni video inediti del nuovo disco, CITTA' INVISIBILI.
L'intervista e' divisa in tre parti, cliccate sulle immagini per vedere rispettivamente la prima, poi la seconda, poi la terza parte.

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Le Città Invisibili. Il nuovo album di Germano Bonaveri

Di GENZIANA RICCI

3Il suo nuovo album "Le Città Invisibili" è caratterizzato da emozioni diverse: speranza, rabbia, malinconia, compassione, disillusione, consapevolezza, si fondono per creare un percorso nella società di oggi, negli incontri e nelle vicissitudini di tutti i giorni, nella vita degli invisibili. Germano Bonaveri ha il coraggio di mettere in luce le paure e i disagi umani, dimostrando il suo forte impegno sociale.

Straordinario interprete delle sue canzoni, con la sua voce decisa e coinvolgente, Germano Bonaveri crea l'ambientazione ideale alle sue musiche conducendoci nel mondo degli invisibili, fatto di contraddizioni e timori, speranze e paure.

Il brano che apre il disco è DANZA, una canzone che esprime disillusione e contraddizione. Possibilità e intenti coesistono tra le note della musica composta da Antonello D'Urso, uno dei membri del gruppo.

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Perdersi e ritrovarsi tra le “Città invisibili” di Bonaveri

cdDi Adriana matone (Vai al sito di What's Up!)

Il titolo del nuovo album di Germano Bonaveri, terzo lavoro dopo "Magnifico" e "Scivola via" (con i Resto Mancha), prende ispirazione da "Le città invisibili" di Italo Calvino: così chiamate perché viste con l'occhio indiscreto e curioso del viaggiatore attento che si sofferma su dettagli che ad altri non sono palesi. Dalle "città invisibili" all'invisibilità nelle sue diverse forme ("Clandestino", "Ad ogni inverno") alla solitudine dell'uomo ("Miraggi"), passando per tematiche più intime e personali ("Lettera al figlio", bellissima), il cantautore bolognese ci accompagna con i suoi testi attraverso un viaggio musicale intenso, rabbioso e appassionato, tra influenze jazz, rock, melodie latine e, su tutto, la sua voce potente e partecipe. In questo itinerario tutto scorre liscio senza spigoli e, invisibile, attraversa l'anima. Bonaveri combatte e resiste come un "Ragno" che, tessendo la sua tela, "danza" ancora senza paura tra queste città e questi uomini invisibili che formano il nostro mondo, ormai in declino.

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Anche SOLLEVIAMOCI web blog!

solleviamoci

Un altro sito web ha voluto promuovere CONTRO. Che dire? Grazie!!!!

Clicca per il link

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L'UNITA' Online: La ballata di Bonaveri contro leggi bavaglio e affini

di Ste.Mi.

Germano Bonaveri appartiene alla nuova generazione dei cantautori che raccolgono la rabbia per un'Italia ingiusta e che cercano strade musicalmente e civilmente degne come il premio Tenco per affermarsi. Germano Bonaveri, bolognese, cantautore, qualche anno fa compose il brano Contro. Un titolo che dice molto ma che l'artista ha sentito la necessità di aggiornale alla luce di intercettazioni e politici che legiferano per vietarle quando ciò di cui dovrebbero vergognarsi è quello che dicono.

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CONTRO sul sito de L'UNITA'

BONAVERIi_ControAnche il sito de L'Unita', oltre a Antimafiaduemila.com , Mentereale e ComunistiItaliani ha voluto citare la canzone contro nella sua prima pagina.

Che posso dire? significa che alla fine ancora qualcuno c'e', e resiste, e cerca di dire. Da qui, in quel di Bologna, andiamo avanti. E ripubblichiamo. Grazie a chi non si allinea.

Qui il link, clicca e leggi

Qui invece il video direttamente dal sito dell'Unita'

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Creuza de ma

creuza

Dal sito CREUZA DE MA:

Chissà dove vive Bonaveri.
A Bauci, sospeso sulle palafitte, lassù, senza alcuna voglia di scendere su questa terra sempre peggiore?
Oppure a Despina, tra due oceani di sabbia e acqua? Città di confine tra oriente ed occidente, passato e futuro.
Città invisibili.
Città invisibili come il titolo del nuovo CD di Germano Bonaveri.
E' il suo terzo lavoro, dopo Magnifico e Scivola via (con i Resto Mancha). Un' opera matura, completa.
Bonaveri scrive e canta canzoni perchè ha cose da dire. Bonaveri è di parte e non lo nasconde. Non tace.
Un gran bel disco che a noi è piaciuto molto.

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Da REPUBBLICA del 09/03/2010

Teatro Celebrazioni
Bonaveri: "Con i poeti canto le città invisibili"
(Gianni Gherardi)

GERMANO Bonaveri entra nelle "città invisibili" col suo nuovo disco e lo presenta stasera al Teatro delle Celebrazioni (ore 21, 13 euro, info 0516153370). Dividerà il palco con Antonello D'Urso chitarra, Nicola Morali pianoforte, Luca De Riso basso e Gabriele Palazzi Rossi batteria. Per il 42enne cantautore bolognese con voce profonda da vero interprete, la critica ha avuto giuste parole di elogio, tanto da paragonarlo a De Andrè e Guccini («Sono onorato di essere classificato in quel filone perché significa che riesco a comunicare dei contenuti» dice), ma nel suo universo espressivo trovano posto anche i poeti italiani, tanto che nel brano che dà il titolo al disco c'è un richiamo a Calvino: «Vero, ma c'è' un richiamo in tutto il disco al tema dell'invisibilità da vari punti di vista, intesa come quella coatta a cui sono costretti quelli che non appartengono a nessun circo mediatico o politico, ma anche quella che è determinata dall'indifferenza in cui ognuno si nutre del proprio egocentrismo e si preoccupa solo di sembrare. E' più un lavoro sull'invisibilità. Ma i miei maestri sono anche i grandi poeti italiani da Carducci in poi, fino a Ungaretti, ma anche Pessoa e Marquez. Chi considero ineguagliato nei testi, sembrerò blasfemo ma non è secondo nemmeno a Dylan, è lo Springsteen fino a metà anni `80''.
Di Bologna, Bonaveri dà un giudizio dolceamaro: «E' una città strana. Paradossalmente ho richieste di concerti dall'Inghilterra e dalla Francia ma suonare nella mia città è da sempre un'impresa epica. Più facile che mi chiamino a 500 km di distanza ma qui se tolgo quei due locali che mi conoscono storicamente è quasi impossibile suonare. Bologna ha un grande potenziale culturale ma le leve sono in mano a poche persone.
Credo ci debba essere un forte richiamo ad una nuova Resistenza, perlomeno culturale, e anche per questo ho in mente alcuni progetti con l'Anpi».