25 Aprile, ogni giorno.

Mi ha detto questa sera Patty che avevate negli occhi il piacere di essere ascoltati, proprio mentre in realtà stavate ascoltando. Mi ha spiegato che in questa epoca dove con protervia il potere non si cura di me, di voi, di noi invisibili insomma, dove la prepotenza dell'indifferenza più bieca crede di poterci piegare, voi c'eravate, e ci siete ancora anche adesso che scrivendovi vi riconto uno ad uno, e vi vedo battere il tempo con le mani, alzare il pugno sinistro come nessuno di quelli che pretendono di rappresentarci sanno più fare. Hanno l'imbarazzo dei vigliacchi, o forse il pudore della vergogna. Voi invece no. Onore a voi.
Vi ho guardati ridere, commuovervi con me, abbracciare in un ideale abbraccio Gaetano Viaggi, nome di battaglia Ramirez, vi ho sbirciati mentre il cuore ci batteva forte cantando assieme i Ribelli della Montagna.
Vi ho sentiti vivi, pronti, capaci di una solidarietà sovrumana e di una forza ed un coraggio cui ben presto dovremo ricorrere. Ho visto negli sguardi delle ragazze e delle donne la forza del giusto, negli occhi dei più anziani l'eroismo di chi ancora resiste, nell'entusiasmo dei ragazzi la voglia di riprendersi il sogno, fosse anche l'ultimo. Quando abbiamo cantato insieme Bella ciao, o Per i morti di Reggio Emilia vi ho ascoltati e guardati: eravate bellissimi, siete bellissimi.
Non vi conoscevate l'un l'altra, eppure tutto il futuro era lì, colto come un frutto maturo dalla pianta che seppur reduce da un inverno lungo, resiste e resiste e resiste ancora.


"Era il 25 novembre 2010, io e Monica uscivamo dal teatro Tivoli dove avevamo appena assistito al concerto Le Città Invisibili......che dire eravamo entusiasti. La voce di Germano è travolgente, come la sua poesia, ma come il suo carattere, la sua persona. Ci siamo conosciuti dopo poco e ci siamo sentiti come di averlo da sempre conosciuto. Ieri, 6 marzo 2012, abbiamo coronato un sogno: la possibilità di dare una piccolissima mano a delle vere e proprie "macchine da guerra"..... non hanno sbagliato niente, sono stati essenziali e impeccabili, un vanto poter dire io c'ero e un onore ancora più grande poter dire: sono i nostri amici."
"Da parte mia tutte le volte che ascolto il tuo ultimo lavoro trovo frasi e concetti che condivido in pieno e che mi piacerebbe approfondire con te. Credo che questa tua opera sia di una attualità e intellligenza incredibili nel panorama artistico attuale. Sto "smontando" il tuo lavoro pezzo a pezzo in un'analisi che mi lascia sempre più stupefatto per la capacità di sintesi di pensieri profondi che non possono essere espressi altro che da un simbolismo esoterico che solo chi come noi cerca di perpetrare, può intendere. Il linguaggio con te diventa forma di pensiero liquida e tangibile.
Monica e Carlo sono due amici. Silenziosi. Discreti. Appassionati di fotografia e arte in genere. Ieri sono stati truccatori, tecnici luci, assistenti. Infaticabili. Carlo ha persino deciso di passare la notte in bianco al mio posto, interrogandosi su cosa poteva eventualmente generare problemi.



