Tuo figlio Germano.

La lama affonda, inesorabile. La senti rigirare, e la tua carne grida disperata. Nessun rumore dalla tua gola, i denti serrano il pianto in una disperata contrattura artificiale mentre la vita scivola. Allora scrivi, con il fazzoletto tra i denti perche' il silenzio non si accorga di te, perche' non soffra per te.

L'altrui dolore e' come un collare arroventato stretto stretto sul cuore e lui, proprio lui, il tuo migliore amico, forse neppure lo sente piu'. E' la', che si tiene la testa tra le mani smarrito in un angolo di una vita troppo distratta per ricordarsi di noi. Non ci si ricorda mai del silenzio... non colpisce, non sa stupire, si trascina anelando pace per lasciarsi ascoltare. Si lascia evitare, ma accorre quando lo invochi, quando stremato dal presente vorresti solo che tutto si distraesse, abbagliato dal baluginare di una stella al neon, per vivere un oblio terribile che alle volte sa' essere piu' dolce e vero dell'irrefrenabile sete di rubare. Ladri di luce, di spazio, di liberta'. Troppe volte rubiamo senza neppure accorgercene, senza neppure mascherarci il viso, abituati oramai a non riconoscerci piu'. La vista si sfoca, l'occhio dell'anima con lei mentre ripensi ad uno specchio vuoto in cui ti sei sempre riflesso. Un compagno di viaggio che ora non cammina piu', mentre troppi intorno si preoccupano della meta dimenticando che si parti', in un giorno lontano, tutti insieme. Un pezzo di me, una particola di questo misterioso, terribile ed affascinante magma inquieto si e' smarrita in un vortice di inconsapevolezza disarmante. Alle volte mi fermo e mi chiedo se non stia sbagliando strada. Quando capitava ieri, cercavo di trovare nel cielo qualche stella fissa, alcune , pochissime, stavano lassu' e mi aiutavano a rincuorarmi, a sperare nonostante tutto e tutti... Ideali che sfumano, alle volte disilludono: quanti di questi si sono smarriti per la via! Ma certe stelle no. E quando persino le tue maschere hanno il volto rigato di lacrime, che faremo? Non grido aiuto perche' non me lo hanno insegnato, grido aiutatelo perche' sta gridando, smarrito nel suo silenzio. E quando un vecchio che conoscevi solo tu come bambino disperato cede, allora gridi. Gridi per lui e gridi per te, perche' nel tuo viaggio perdi un motivo, e dovrai trovarne un altro perche' altrimenti ne moriresti. "Perche' i bambini ed i fiori sono le mie sorelle ed i miei fratelli*.... Vorrei essere nel vento, come un'idea... vorrei alle volte avere l'intuizione capace di illuminare il buio, vorrei sapere come e cosa. Questa sera ho chiesto aiuto alla luna...era li', accanto a me. Non sono capace di fuggire... alle volte ho provato, anche stasera... ma quei due occhi piccoli e vuoti, disperati, e quel sorriso che da lontanissimo e' svaporato tra due mani indebolite e tremanti... dio mio. Quanto dolore. E quando non oserai piu' neppure guardarti attorno, per non vedere il vuoto, griderai ancora di piu'... strade dritte, infinite, deserte, ma sai gia' che camminerai, con lo stomaco secco ed il cuore sempre piu' denso verso chi sa' dove. Ed ancora come due anni fa... dov'e' la filosofia? dov'e' la forza, la saggezza, la serenita' dell'accettazione? Maledizione.... spariscono sempre come i beoni quando si tratta di pagare l'oste che li ha messi al mondo. Vedi da lontano la fortezza che si sgretola... come un presagio l'inquietudine e la disperazione si accampano sotto la collina per sferrare attacchi, accanendosi contro l'arreso. Non le arresteranno le lacrime, perche' le dighe del dolore cedendo nulla possono contro l'inesorabile bellezza atroce di una natura imparziale che alle volte colpisce anche il giusto; non le arresteranno la pieta', le grida... Rendero' giustizia a quell'amico, perche' il suo sguardo lontano e fisso trovi ancora un senso nel mio, perche' le sue speranze e le sua poche felicita' possano avere una eco, seppure flebile, in questo vuoto cosmo. Gli ideali, le parole, i ricordi... bellissimi ed atroci... quella lama che inesorabile affonda. Compagno di viaggio, non ti sei fermato, ne' ti fermerai. Abbiamo camminato insieme nonostante tutto, e con me tu resterai per cercare una collina, tranquilla e dolce, su cui fermarsi ogni tanto a sorridere delle disgrazie benedette di questa strana smazzata di carte che troppe volte non sappiamo come giocare. Sappi, per il resto del tempo, che ti vorro' sempre bene. Tuo figlio Germano.