FAOL
Regina invincibile,
annunciata dal ruggito delle belve,
senza cintura,
d'aspetto imbattibile,
domatrice di tori,
custode del cosmo,
guida, ninfa, nutrice dei giovani,
frequentatrice dei monti.
Regina invincibile,
annunciata dal ruggito delle belve,
senza cintura,
d'aspetto imbattibile,
domatrice di tori,
custode del cosmo,
guida, ninfa, nutrice dei giovani,
frequentatrice dei monti.
Se incontrassi un bardo
(e casualmente mi è capitato),
scopriresti che ogni parola
nasconde un potere che spesso è segreto
e se a volte pensassi che al mondo
le cose si compiano senza un perché,
pensa al mio incontro fatato col bardo
e spera che un giorno,
magari domani,
potrebbe accadere per caso o fortuna chissà…
Proprio a te
Magnifico!
Come qualcosa che voglio cantare
senza pretese di comunicare,
come una strofa senza una rima
o questa musica improvvisata,
come le cose che ho detto prima,
come una foto nata sfocata,
come la lirica leopardiana
o come la vita, che e' proprio puttana.
Come cambiano il giudizio e le opinioni,
come cambia l’orizzonte delle possibilità.
Saper sempre cosa mettere domani
per un posto di potere nella nuova società.
L’importante è screditare i delatori,
far tacere la coscienza e la memoria,
perché in fondo sono sempre i vincitori
quelli che riscrivono la storia.
Io da quel giorno non conosco pena
e non agisco per le cose che ho imparato,
l’ininfluente leggerezza del passato
è come un cane che mi spinge dalla schiena:
azione pura in questo eterno presente
non ho più un luogo, lo spazio sono io.
Sono il fenomeno sfrontato e impertinente,
la metafora perfetta e indecifrabile di dio.
Kublai Khan, lascia che ti racconti
di una qualunque di cento città,
di come il rosso di certi tramonti
possa far piangere di felicità.
Perso tra i sogni di Marco Polo
ebbe visioni chiare della vita,
l’ispirazione di un momento solo
con quella penna stretta tra le dita.
...ma non ci serve un nuovo ideale,
uno di quelli per cui valga la pena:
serve indignarsi contro un carnevale
di vecchie facce mai uscite di scena.
E che si mostri la fedina penale
degli intoccabili della citta',
che si conosca il loro vero nome
nell'interesse della legalita'.
Anno 2004, Warner Music Classe millenovecentoventitre', |
Il disco d'esordio, registrato con il nome della band che ancora oggi, pur nella fisiologica rotazione di alcuni elementi, mi accompagna nei concerti, registrato presso gli studi di Groove Factory con la produzione artistica di Christian Lisi e la produzione esecutiva di Fabbrica di Parole & Musica, distribuito da WARNER Music talia.
Germano Bonaveri: chitarra e voce
Antonello D'Urso: Chitarra
Luca De Riso: basso
Nicola Morali: pianoforte
Luigi Bruno: batteria
Gloria Bonaveri: coro
tracce
01 - La ballata delle Rivolte
02 - Classe 1923
03 - Scivola Via.
04 - Randagio
05 - Non ci Sei
06 - Albero
07 - Cenere
08 - Mani
09 - Angelo
10 - Contro
Il timbro vocale di Germano Bonaveri, compositore e vocalist dei “Resto Mancha”, band bolognese emergente, fa ricordare molto da vicino le atmosfere diffuse dai brani de “I Nomadi” ma, la musica che scaturisce da questo CD, sembra invece fondere assieme gli stili di Sergio Cammariere e di Gianmaria Testa. Il risultato è appunto questo nuovo cd “Scivola via”, curatissimo nei testi (tutti firmati Germano Bonaveri), che in più di un’occasione abbracciano tematiche legate all’impegno sociale ed alle problematiche odierne; basta leggere alcune strofe de “La ballata delle rivolte”: (“Quanta tristezza in un telegiornale/ quanto coraggio seduto in poltrona/ tu per fuggire puoi cambiare canale/ c’è un bimbo che spara e nessuno consola); oppure ancora ascoltare “Classe 1923” per ritrovare dei chiari riferimenti a “Che Guevara”, senza dimenticare il brano “Contro” che si erge proprio a manifesto della poetica e degli ideali del gruppo: (“Contro chi condanna intere nazioni/Contro i pregiudizi senza un’opinione/Contro i perbenisti delle civiltà).
Messaggi forti, chiari, che inneggiano alla libertà, alla speranza, al riappropriarsi di un io interiore che soccombe sempre più ad una martellante quotidianità: (“Puoi davvero ritrovare quella solitudine che accende il cuore”/ “Quel silenzio devastante dentro di te” [da “Albero”]). Musicalmente il cd si muove e fonde tra loro ritmi sincopati: jazz, swing, blues, a tratti ska in “Scivola via”, divenendo un tango jazzato in “Classe 1923” e finendo quasi a ritmo di tarantella in “Contro”. Unico rammarico del cd, il poco spazio riservato alla voce corale femminile di Gloria (sorella di Germano) che speravamo di sentire magari in qualche duetto. Tra i brani più interessanti sicuramente “Classe 1923” e “Cenere”.